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17/11
SPORT E DIABETE, LA MASI C’È
Il movimento non è solo sport. È salute, prevenzione, equilibrio.
Per chi convive con il diabete, può diventare un vero alleato quotidiano.
Muoversi significa prendersi cura del proprio corpo, migliorare il controllo della glicemia, ridurre il rischio di complicanze e, soprattutto, stare bene con sé stessi.
Per rendere il movimento davvero accessibile a tutt*, il Comitato territoriale Uisp Bologna ha attivato una convenzione con l’Associazione Diabetici Insieme a Bologna ODV (Dia.Bo) che potranno usufruire del 20% di sconto in palestre e piscine contattando direttamente le segreterie delle strutture aderenti per conoscere i dettagli. La Masi aderisce
L’obiettivo è uno solo: favorire la pratica sportiva come strumento di prevenzione e salute, in un contesto sicuro, accogliente e inclusivo.
 
PER APPROFONDIRE
L’attività fisica rappresenta oggi uno dei pilastri fondamentali nella prevenzione e nel trattamento del diabete e delle patologie croniche correlate. Lo sport agisce come strumento di salute pubblica capace di incidere in modo significativo sia nella prevenzione primaria sia in quella secondaria, promuovendo stili di vita sani e sostenibili e migliorando la qualità della vita individuale e collettiva.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO, 2020), l’esercizio fisico regolare consente di ridurre fino al 50% il rischio di sviluppare diabete di tipo 2, contribuendo al controllo del peso corporeo, alla riduzione della pressione arteriosa e al miglioramento del metabolismo glucidico. Anche l’American Diabetes Association (2024) evidenzia come la pratica motoria costante rappresenti un elemento imprescindibile del percorso terapeutico per le persone con diabete, poiché favorisce un migliore controllo glicemico e riduce la necessità di interventi farmacologici.
 
Nella prevenzione primaria, il movimento assume una funzione educativa e sociale, promuovendo la consapevolezza dei corretti stili di vita e la responsabilità verso la propria salute. Nella prevenzione secondaria, invece, l’attività motoria si configura come una vera e propria terapia non farmacologica, in grado di limitare le complicanze e sostenere il benessere psicofisico.
 
Il Diabetes Prevention Program (NEJM, 2002) ha dimostrato che l’adozione di uno stile di vita attivo e bilanciato riduce l’incidenza del diabete in misura doppia rispetto al trattamento farmacologico tradizionale. In questa prospettiva, lo sport diventa un mezzo di inclusione, di educazione e di empowerment personale, capace di connettere salute, prevenzione e partecipazione sociale in un’unica dimensione di benessere condiviso.
 
Fonte: Uisp Bologna

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